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Aldo Serena: “Juventus-Torino sarà un derby competitivo. Higuain o Belotti? Io scelgo…”

MILAN, ITALY - JANUARY 24:  Aldo Serena (L) and Pierluigi Pardo (R) attend the "Oscar Del Calcio AIC 2010" Italian Football Awards on January 24, 2011 in Milan, Italy. Oscar del Calcio Aic is the event in which best players are awarded by Italian Footballers Association.  (Photo by Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Le parole del doppio ex che introduce il derby della Mole: "Sarà una sfida praticamente alla pari".

Mediagol97

Parla Aldo Serena.

L'ex attaccante dell'Inter, ma che ha anche vestito sia la maglia della Juventus che quella del Torino, ha presentato nei minimi dettagli la partita che rappresenterà il derby della Mole. Il commentatore televisivo veneto, durante un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ha parlato largamente e con un pizzico di nostalgia del match che si svolgerà stasera alle 20:45, tra i bianconeri e i granata all'Allianz Stadium. Tanti gli argomenti trattati riguardanti questo importante match valevole per il campionato di Serie A, di seguito le sue dichiarazioni.

Il derby di oggi in una sola parola.

"Competitivo. Anzi, altamente competitivo. Il gap fra le due si è accorciato".

Juventus e Torino arrivano da due preparazioni diverse.

"Inciderà molto sui 90 minuti il modo di programmare la stagione, più lungimirante in ottica europea quello della Juve, così come il turn over che Allegri forzatamente attuerà in vista della Champions. È un momento denso di partite e, comunque, i bianconeri a inizio anno fanno sempre un po' fatica…".

Gli uomini chiave?

"I numeri 10. Ljajić può essere devastante: fossi Allegri piazzerei Matuidi in marcatura per limitarlo. Lasciare spazi al serbo potrebbe essere letale. Dybala invece, scontato, ma è l'uomo del momento: è in una condizione atletica e mentale superiore rispetto a tutti".

Passiamo ai mr. 100 milioni: Higuain e Belotti.

"I pochi gol non devono ingannare: Belotti è subito ripartito alla grande, Higuain invece ha pagato una preparazione pesante. Adesso sta meglio ma credo pesi molto su di lui l'aspetto psicologico: non è tranquillo, gli manca quel gol decisivo che tiene in vita ogni attaccante. Il suo nervosismo si coglie nel modo in cui si muove".

Paga il momento splendido di Dybala?

"Sì. Connazionale, molto più giovane di lui, che segna a raffica e ha oramai preso coscienza delle sue enormi qualità. Sta soffrendo questa cosa, ma Dybala non può non giocare così. Il tutto si traduce in meno passaggi ai compagni rispetto alle prime apparizioni in maglia Juve".

Chi sceglierebbe quindi fra il Pipita e il Gallo?

"Sempre Higuain. Dal Trap ho imparato molto dell'aspetto mentale di un giocatore. Per questo credo che il Pipita sia talmente maturo ed esperto che debba essere aspettato: si sbloccherà presto. Dovendo buttare dalla torre uno di questi due bomber, a malincuore, farei cadere il Gallo".

Dovesse prendere il posto di uno dei due?

"Giocherei nella Juve. Non perché sono sulla carta i più forti e stanno dominando in Italia da anni, ma perché le caratteristiche della squadra ben si sposerebbero con le mie capacità: ricevevo i cross da Cabrini e Mauro, ma Alex Sandro e Cuadrado direi che non sono da meno...".

Juve e Toro sviluppano molto il loro gioco sugli esterni. E in attacco si somigliano.

"Sinisa ha corretto molto il problema dello scarso equilibrio: il Toro si sbilanciava troppo lo scorso anno. Moduli speculari? Sì, ma interpretati in maniera diversa: i due esterni offensivi granata si accentrano molto, lasciando le corsie libere, mentre Cuadrado non sempre lo fa e Mandzukic punta l'area quando il gioco si sviluppa a destra".

Oggi però si fanno anche più gol.

"Le percentuali rispetto ai miei tempi sono diversissime. Il calcio però è cambiato. Più offensivo e con marcature differenti, ma ci si dimentica spesso che in passato le situazioni di melina erano difficili da interrompere per via del retropassaggio al portiere consentito. Oggi si gioca molto più tempo e l'atteggiamento è diverso, ci sono più spazi. Fare gol è meno complicato".

È il Toro più forte degli ultimi anni?

"Sì. Si era criticato molto Mihajlović per l'atteggiamento troppo offensivo, ma le lacune si stanno sistemando e le scelte di mercato sono state ottime".

Un pensiero sui due allenatori?

"Allegri è un grandissimo gestore, l'ha dimostrato. Allenare le big non è affatto semplice: avere molti giocatori di alto livello può danneggiare l'armonia nello spogliatoio. Lui lo sa fare in maniera eccelsa. Oggi cercherà secondo me di partire subito in maniera aggressiva: se il Toro dovesse prendere coraggio potrebbero esserci parecchi problemi per i bianconeri. Sinisa è l'allenatore ideale del Torino. Le partite dei granata non sono mai banali, ma spettacolari e intelligenti. Sa sollecitare e emozionare i suoi".

Pronostico?

"Leggermente favorita la Juve, ma non penso di molto. Sarà un gran bel derby".

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