Claudio Ranieri è l'uomo del momento.
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Zamparini e quella cena promessa a Claudio Ranieri
Il presidente del Palermo: "Devo offrire una cena a lui e a Delio Rossi"
Quella che oltremanica hanno definito la più grande impresa della storia dello sport inglese, porta la sua firma. Il tecnico di Testaccio ha condotto il Leicester a un miracoloso titolo in Premier League. Da alcune settimane le immagini che documentano la cavalcata trionfale delle 'Foxes' (le volpi) fanno il giro del mondo ed emozionano gli appassionati del calcio puro, gli amanti dell'esito imprevedibile. In pochi, infatti, erano riusciti a dar credito a una vittoria della Premier League ad opera della squadra trascinata da Jamie Vardy. E la quota che i bookmakers avevano fissato alla vigilia del campionato (5000 a 1) ribadisce la sana follia delle gesta di un gruppo di giocatori divenuti delle star sul web.
I complimenti all'indirizzo dell'allenatore italiano sono giunti da innumerevoli club europei. Anche il Palermo si è accodato alle congratulazioni per Ranieri: sir Claudio, infatti, ha chiuso la carriera da calciatore (era un difensore centrale) con la maglia rosanero, indossata dal 1984 all'86.
Il ricordo di Valerio Majo: “Favola Leicester come scudetto del Palermo. Quando io e Ranieri eravamo in rosanero…”
Le strade di Ranieri e del club di viale del Fante, tuttavia, si sarebbero potute incrociare nuovamente venticinque anni dopo. Nell'agosto del 2011, Zamparini si ritrova - cosa che gli è capitata più di una volta in carriera (eufemismo, ndr) - senza allenatore. Ha appena cacciato Stefano Pioli, e il campionato non è nemmeno cominciato. "Pensavo di avere un ottimo feeling con Pioli. Purtroppo vuoi con la preparazione anticipata, vuoi con le partite di Uefa andate male, vuoi soprattutto con le prestazioni viste coi miei occhi, ho pensato ‘quest’anno retrocediamo’", spiegava Zamparini in questa intervista del 1 settembre 2011. "Ho sentito Ranieri che mi ha detto che era impegnato per un mese e ha preso tempo". Zamparini sperava in una risposta positiva o da Rossi (a cui aveva detto addio pochi mesi prima) o da Ranieri. "È sempre stato un ottimo allenatore, ha classe, è sereno, dà tranquillità all'ambiente, farà benissimo nella sua carriera", profetizzava Zamparini.
La corte serrata non sortì l'effetto desiderato dal patron friulano che puntò, successivamente, su Devis Mangia, con Ranieri che intanto rilevava Gian Piero Gasperini sulla panchina dell'Inter. Mangia, promosso dalla Primavera, iniziò benissimo il suo mandato: dieci punti nelle prime cinque partite, e Zamparini iniziava a pavoneggiarsi. Il 4 ottobre rilasciò le seguenti dichiarazioni: "Mangia? Più che a una mia decisione devo essere grato alle decisioni prese da alcuni allenatori che si sono rifiutati di venire a Palermo, mi riferisco a Delio Rossi e Claudio Ranieri [...]. Mi sa che a quei tecnici dovrò pagare una cena", se la rideva Zamparini. Che poi esagerò: "Mangia ha portato buon senso e spensieratezza, ha fatto piazza pulita di un po’ di luoghi comuni". Un luogo comune rimase intatto: Zamparini si dimostrò, ancora una volta, quel mangia-allenatori che tutti conoscono. Dopo due mesi, Mangia fu esonerato e al suo posto fu chiamato Bortolo Mutti. Solo un dato: dal dicembre 2011 ad ora altri dodici nuovi allenatori (Mutti esclusi) sono passati all'ombra del Monte Pellegrino.
Nella seconda scheda l'elenco.
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