Giorni di fuoco in casa Palermo.
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Retrocessione Palermo, Albanese: “La Serie C non era stata contemplata, ma la Arkus non si tirerà indietro”
Le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Palermo, Alessandro Albanese
L'attesa per il secondo grado di giudizio tiene in ansia il club e i supporters palermitani, pronti a marciare su Roma per contestare contro le ultime vicissitudini che hanno destabilizzato l'ambiente rosanero. La Corte Federale d’Appello ha fissato l’udienza per il ricorso alla retrocessione il 23 maggio alle ore 14.30, in quella stessa sede, il Palermo conoscerà il suo futuro e saprà se il prossimo anno giocherà in Serie C, in Serie B o, ipotesi meno probabile, in Serie A.
A proposito, dell'ormai imminente giudizio di secondo grado, si è espresso il presidente del Palermo, Alessandro Albanese, che intervenuto ai microfoni di Tgs nel corso della trasmissione 'Tgs Studio Sport' si è soffermato anche sul piano industriale della Arkus Network in caso di permanenza in terza categoria.
"Arkus Network ha comprato una società di Serie B con l'aspettativa di conquistare la Serie A, ma era pur sempre in B. Quando è arrivata la proposta ne erano ben consapevoli. Fare la massima serie porta degli introiti - ha affermato -, ma servono anche risorse più importanti per creare una squadra da metà classifica e conquistare la salvezza. La Serie C non era stata contemplata, ma la nuova società non si tirerà indietro: verrà rivisto il piano industriale, che toccherà anche il pagamento dei debiti. Innanzitutto lo farà per ciò che già si è investito, ma anche per rispetto nei confronti della città. La squadra dovrà essere competitiva. Abbiamo tanti giocatori da categoria superiore, sono aspetti che dobbiamo affrontare. Io mi auguro che il prossimo sia l'ultimo grado di giudizio, ma eventualmente ci sarà un ultimo organo di legittimità a cui appellarsi - ha concluso Albanese -".
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