Di appendere i guantoni al chiodo non ne vuole sapere, sempre pronto alle spalle di Brignoli per farsi trovare pronto all'occorrenza.
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Pomini: “Ho passato il testimone a Brignoli, ecco cosa gli ho detto a settembre. Stellone leale, sono rimasto a Palermo perché…”
Il numero 22 non si lamenta della vita da chioccia alle spalle dell'ex Benevento, anzi lo sprona a fare sempre meglio. Stima reciproca con l'allenatore, l'estremo difensore spera di poter rinnovare per giocare la A in rosanero
Alberto Pomini, 38 anni compiuti lo scorso 17 marzo, è una garanzia per i pali rosanero e per il tecnico Stellone che, quando l'ha chiamato in causa nel corso di quest'ultima stagione, non si è mai pentito della scelta fatta. Con l'arrivo di Brignoli il classe '71 sapeva di poter trovare maggiori difficoltà a trovare spazio in campo nel corso del campionato, che sarebbe stata un'annata ben diversa da quella scorsa alle spalle di Posavec. Eppure l'ex Sassuolo non si lamenta della vita da chioccia, spronando il compagno di reparto e dando sempre il massimo in allenamento.
Intervistato dal Corriere dello Sport l'estremo difensore di Isola della Scala ha detto la sua sul collega Brignoli, svelando un colloquio avuto a settembre: "Ogni tanto rischia, ma sono le sue caratteristiche ed è giusto che le mantenga. E’ la sua forza, quello che serve perché, se con Stellone cerchi di essere aggressivo, ci vuole un portiere con un buon calcio e tecnica. Brignoli ce li ha. Come ha le potenzialità per la A. A settembre gli dissi: “Ti passo il testimone, per le qualità che mostri. Se hai perso un po’ di tempo, i mezzi per recuperarlo e per diventare un top non ti mancano”. Visti i risultati, messaggio ricevuto".
Il contratto in scadenza non preoccupa il numero 22 che, in caso di promozione in A spera di poter rimanere in rosanero: "Sono qui perché io e la mia famiglia ci troviamo bene e c’è l'obiettivo di vincere il campionato. Per soddisfazione personale e per guardare avanti. Magari con altri allenatori non avrei avuto la possibilità di giocare e di far vedere che ci sono ancora. Anche una partita al mese mi fa rimanere vivo. Spero di restare in caso di promozione. Con Stellone ho un ottimo rapporto. E’ leale, se ritiene di fare turn over non cambia idea, a prescindere da tutto. Anche perché crede in noi. E quando la persona che allena, ti mostra fiducia, è più facile condividerne le scelte. Se ti dice che avrai un’opportunità, non tira la mano indietro. Ho avuto allenatori che mi sussurravano: tranquillo e poi la domenica, mi ritrovavo in panchina. Invece, lui se promette, mantiene".
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