Una vittoria soffertissima, ma pur sempre una vittoria.
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Palermo: le gambe forti di Gilardino per attraversare l’inferno del Matusa
In una sfida così complicata contano furbizie, mestiere e gestione delle fasi calde. Tutte doti nelle quali il Palermo vince il confronto grazie pure a quei mammasantissima di Sorrentino, Maresca e Gila.
Da ora in poi, per il Palermo, conterà sempre meno la qualità della prestazione e sempre più il risultato finale. Contro il Frosinone si sono visti più ordine, più grinta, più cuore. E alla fine lo scontro diretto per la salvezza ha sorriso ai rosa che sanno di non aver fatto ancora nulla. Stasera la partita del Carpi (che è a pari punti coi siciliani e avvantaggiato dalla migliore differenza reti), quindi le ultime tre giornate di campionato. Così si può.
In fondo solo un campione del mondo poteva riaccendere una squadra sull’orlo del precipizio. Sulle gambe forti di Alberto Gilardino il Palermo attraversa l’inferno del Matusa solo con qualche graffio in volto e soprattutto con due gol in dote, per effetto dei quali i siciliani vincono lo scontro diretto e continuano a sperare nella salvezza - sottolinea l'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport' -. Sopraffatto dalla tensione nervosa, il Frosinone si arrende alla distanza alla qualità superiore dei rosanero, presi per mano in campo da Sorrentino, Maresca e dal Gila (106 anni in 3), proprio la 'vecchia guardia' con cui Ballardini era andato in conflitto durante la sua prima parentesi in panchina di questa stagione. Proprio il Frosinone, che nel suo stadio aveva conquistato prima di ieri 22 dei suoi 30 punti, non resiste alla guerra di nervi e cede il passo. In una sfida così complicata contano, e tanto, i dettagli, le furbizie, il mestiere, la precisione nei passaggi, la gestione delle fasi calde. Tutte doti nelle quali il Palermo vince il confronto grazie pure a quei mammasantissima di Sorrentino, Maresca, Gonzalez e Gila, sostenuti dalla freschezza di Quaison, Hiljemark e Morganella e dalla disciplina di Rispoli in fascia.
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