Un annuncio che era nell'aria. Manuel Gerolin non assurgerà più al ruolo di direttore sportivo del Palermo. Nell'ottobre 2014 Maurizio Zamparini aveva dato avvio al rapporto di collaborazione con l'ex calciatore della Roma, affidandogli - solamente in un primo momento - le chiavi dell'area scouting dei siciliani, mentre Dario Baccin diveniva ds dei rosa, subentrando a Franco Ceravolo. A gennaio 2015 il primo colpo che porta la firma di Gerolin, ma anche quella di Davor Curkovic, procuratore legato al dirigente veneto da un rapporto d'amicizia e consulenza: viene ingaggiato Mato Jajalo (assistito da Curkovic) che qualche ora prima aveva abbandonato l'albergo che ospitava il ritiro del Rijeka.
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Palermo: Gerolin non è più il direttore sportivo dei rosa. I 17 mesi del dirigente veneto in Sicilia
Il presidente ha già annunciato la vacatio.
Pochi giorni dopo ecco Gerolin al primo vero e proprio incarico da osservatore del club di viale del Fante. E' la prima settimana di febbraio, i rosa dichiarano di non poter rinnovare il contratto a Dybala e urge andare a seguire le prime giornate del campionato argentino. Sì, perché il patron intanto non ci pensa due volte ad affermare che "i migliori attaccanti giocano in Argentina". Valigie pronte e viaggio in Sud-America, a caccia dei nuovi Dybala.
Rimasto affascinato da Jonathan Calleri del Boca Juniors e da altri profili, Gerolin torna in Italia con una lista di 40 nomi. Elenco che viene vagliato da Zamparini, dallo staff tecnico e dalla dirigenza. E' uno degli ultimi summit per Baccin da direttore sportivo rosa: sì, perché poche settimane dopo, lo stesso decide di tornare ad occuparsi del settore giovanile, lasciando di fatto la carica a Gerolin che viene nominato nuovo ds del Palermo.
Calleri rimane il sogno, intanto però - a fari spenti - i rosa accolgono un altro calciatore del management di Curkovic: è Aleksandar Trajkovski, macedone tutto da scoprire (tuttora). Ceduto Dybala alla Juventus, inoltre, viene ingaggiato Matheus Cassini, per il quale il Palermo esborsa una cifra vicina al milione e mezzo. Si inseguono invano Araujo del Las Palmas, Joel Campbell dell'Arsenal, Defrel del Cesena e... per l'appunto, Jonathan Calleri, che rimane in Argentina. Nelle ultime due settimane di mercato estivo Gerolin riesce a mettere a disposizione di Iachini e Zamparini "solamente" Djurdjevic e un Gilardino che in quel periodo non è di certo al meglio della condizione. Il serbo e l'ex Guangzhou arrivano in Sicilia dopo gli acquisti di Brugman, Hiljemark, El Kaoutari, i rientri dal prestito di Struna e Goldaniga, e i rinnovi di Rispoli e Morganella. Mercato insufficiente, criticato da Iachini e che - di fatto - lascia perplesso anche Zamparini, il quale non può far altro che rammaricarsi per non essere stato in grado di aver ingaggiato Araujo, vero rimpianto dell'estate insieme a Simon Gustafson.
Perplessità che trovano attuazione pochi mesi dopo, quando all'epurazione di Rigoni, Maresca e Daprelà, segue anche quella di El Kaoutari, scaricato dal patron in diretta radiofonica e ceduto al Reims nell'ultimo giorno di mercato di gennaio. Già... gennaio 2016, la seconda sessione di trattative condotta da Gerolin. In virtù dei buoni uffici con Vladica Lemic, Davor Curkovic e Giuseppe Riso (procuratori abbastanza celebri in Europa), i rosa mettono a segno i colpi Cristante, Cionek, Balogh, Posavec e Nestorovski (per giugno); mentre vengono ceduti Rigoni, Cassini e Arteaga (questi ultimi due in prestito; il secondo era rosanero da venti giorni). Inoltre risolvono il proprio contratto Bolzoni e Daprelà, lascia senza far troppo rumore il portiere Simone Colombi (mancata riconferma che farà riflettere i tifosi del Barbera, a seguito del forfait di Sorrentino) e torna Bentivegna.
Un'influenza importante, quella di Lemic e Curkovic nelle decisioni di Zamparini che, seppur per poche settimane, valuta una eclatante ipotesi: rendere Predrag Mijatovic dirigente del suo club, con deleghe tecniche: un direttore generale, strictly speaking. Ipotesi che muore presto, specialmente quando l'imprenditore friulano crede che gli slavi lo abbiano raggirato con Schelotto, allenatore (non ufficiale) dei rosa per un mese circa.
Zamparini rompe con gli slavi? Sì... anzi no! Proprio oggi, il presidente corregge il tiro. "Mi ero arrabbiato molto con Mijatovic e Vlado Lemic, che sono amici miei, perché pensavo fossero artefici dell’addio di Schelotto. E invece ho scoperto che sono vittime anche loro - il chiarimento del patron -. Guillermo è andato via perché gli sono arrivate alle orecchie delle voci che il Boca Juniors lo voleva. La partita dopo il Boca ha vinto e perciò lui è stato fregato ed è tornato a casa (ride, ndr)".
Rapporto con Lemic-Curkovic risanato, mentre viene ridimensionato il ruolo di Gerolin: "Manuel non è più il nostro direttore sportivo. Siccome non aveva un buon rapporto con Iachini, rimane a casa per evitare ogni perplessità", l'annuncio in giornata di Zamparini. Diciassette mesi dopo, il dirigente veneto si allontana dalla società rosanero.
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