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Palermo: Alberto Gilardino, molto più di un bomber. Borriello è in grado di fare lo stesso?

Palermo: Alberto Gilardino, molto più di un bomber. Borriello è in grado di fare lo stesso?

Una guida morale e un punto di riferimento per i più giovani che spesso lo citano nelle interviste quale esempio da seguire. Il Palermo si sta sbarazzando del Gila (per risparmiare alcune centinaia di migliaia di euro) e punterà su Borriello.

Mediagol40

Il calcio non è fatto di soli numeri, ma quando questi servono per sostenere un'analisi già chiara, il gioco è fatto.

Paragonare Alberto Gilardino a Marco Borriello sarebbe né legittimo né tanto meno giusto, perché si tratta di due attaccanti per così dire diversi, con trascorsi diversi e scelte di vita... diverse.

Due dei centravanti più celebri della storia recente del calcio italiano, Gilardino e Borriello sono accomunati dallo stesso anno di nascita: entrambi del 1982, entrambi nati nel periodo dei gloriosi Mondiali che hanno visto trionfare la Nazionale azzurra di Bearzot in SpagnaBorriello è nato il 18 giugno (nel giorno in cui l'Italia pareggiava col Perù) e Gilardino il 5 luglio (quando l'Italia batteva il Brasile 3-2).

In Serie A l'uno ha segnato 110 goal in più dell'altro: 188 Gilardino, contro i 78 di Borriello. Statistica impietosa, ma che andrebbe comunque contestualizzata: perché le mansioni che ha svolto in carriera Gilardino, non sono sempre state quelle di Borriello, schierato a volte anche da attaccante esterno.

Ma al di là di ruoli, numeri, trascorsi e ingaggio (di fatto, il cambio di bomber permetterebbe al Palermo di risparmiare tra i 600 mila e gli 800 mila euro nel prossimo biennio), a contare è un altro criterio. Gilardino è stato sin dal primo giorno d'allenamento - parliamo di agosto del 2015 - un punto di riferimento fondamentale per il gruppo rosanero. Di lui hanno parlato e continuano a parlare bene tutti i suoi compagni: dai più esperti (che ne riconoscono sagacia, furbizia tattica, ma anche generosità illimitata), ai più giovani che spesso hanno colto l'occasione - nel corso di interviste e conferenze stampa - per ringraziarlo pubblicamente per l'aiuto e i consigli forniti. Una guida morale, un calciatore che insegna qualcosa anche solo giocando una partita: perché spende fino all'ultima goccia di sudore, perché si sporca i pantaloncini anche quando sembra tutto perso, perché ha creduto alla salvezza anche quando - a poche giornate dalla fine - il Palermo stazionava nella penultima posizione in classifica. Una risorsa da sfruttare a dovere, e non da centellinare come un cognac. I dieci goal siglati in campionato (undici se consideriamo la Coppa Italia)? Solo numeri. Di Gilardino conta tutto il resto. Leadership, prodigalità, non arrendevolezza e attributi. Borriello sarebbe in grado di fare lo stesso?

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