Palermo: a Zamparini non piace la formazione, chiama Diego Lopez. E Baccaglini…

È finita? Sì, è finita. Il Palermo non è stato in grado di dare alcuna risposta convincente nelle ultime partite per meritare di essere inclusa ancora nella lotta salvezza.

Otto gare alla fine dei giochi e ventiquattro punti in palio, ma la squadra vista in campo col Cagliari (i rossoblu non hanno nulla da chiedere al campionato, eppure hanno passeggiato agevolmente sulle macerie rosanero) si è già arresa alla sentenza che presto arriverà aritmeticamente.

Una formazione, quella schierata in campo da Diego Lopez, tutta nuova e con innumerevoli cambi: Josip Posavec, Roland Sallai e Norbert Balogh, ad esempio, sono andati in panchina, e la sostanza - rispetto ai precedenti match - non è cambiata affatto. Prima il vantaggio, poi il tracollo verticale. E il primo ad arrabbiarsi delle scelte tecniche di Lopez è proprio Maurizio Zamparini. Ricordate cosa accadde dopo Udinese-Palermo?

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Esatto. Zamparini aveva già delegittimato il mister uruguaiano, provando ad allertare il sostituto (Ballardini, ndr). Ma le cose, intanto, sono cambiate in sede decisionale: ad avere voce in capitolo non è più l'imprenditore friulano, bensì Paul Baccaglini, il quale ha annunciato di non voler ribaltare alcuna situazione da qui alla fine della stagione. Diego Lopez - questa l'intenzione del rappresentante del fondo d'investimento Integritas Capital - terminerà il campionato sulla panchina dei rosanero, anche nel caso di retrocessione aritmetica ben prima della metà di maggio (evento che molto probabilmente si verificherà).

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Zamparini si è scontrato con la realtà attuale dei fatti anche nelle ultime ore, quando - secondo l'edizione odierna del Giornale di Sicilia - avrebbe contattato personalmente Diego Lopez per chiedere conto e ragione della formazione schierata nella partita più importante della stagione. Fosse per Zamparini, il mister uruguaiano sarebbe già un ex allenatore del Palermo, ma a decidere non è più Zamparini.

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