Terminata l'udienza al Tribunale Federale Nazionale a Roma in merito ai deferimenti del calciatore Emanuele Calaiò e del Parma Calcio 1913.
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Inchiesta Spezia-Parma, Zamparini dopo l’udienza al TFN: “Non riesco a capire le richieste della Procura Federale…”
Calaiò ed il Parma deferiti con l'accusa di tentato illecito sportivo: la procura Federale al termine dell'udienza al TFN, richiede 4 anni di squalifica per il calciatore e 2 punti di penalizzazione per il club da scontare nel torneo cadetto...
L'attaccante palermitano è accusato dalla Procura Federale della violazione dell'articolo sette del Codice di Giustizia Sportiva che configura il tentato illecito sportivo. Medesimo capo di imputazione per il club emiliano, in conformità al principio di responsabilità oggettiva relativamente alla condotta dei propri tesserati.
Oggetto dei deferimenti i messaggi, ritenuti meritevoli di approfondimento dagli organi inquirenti, inviati dal bomber nato a Palermo al calciatore dello Spezia, ed ex compagno di squadra, Filippo De Col, nei giorni precedenti alla sfida tra il Parma e la compagine ligure. gara poi vinta dai ducali e risultata decisiva ai fini della promozione diretta in massima serie.
Al termine dell'udienza odierna, in cui era presente anche il Palermo, ammesso in qualità di terza parte contro-interessata, la Procura Federale ha presentato le sue richieste sanzionatorie nei confronti del calciatore e della società emiliana.
Quattro anni di squalifica e 50.000 euro di ammenda per Calaiò e due punti di penalizzazione per il Parma da scontare nel campionato di Serie B da poco concluso, in subordine sei punti da comminare nella prossima stagione in serie A dei Ducali.
Ecco il pensiero del patron rosanero, Maurizio Zamparini, sulle sanzioni richieste dalla Procura della Figc, riportato da Mediagol.it.
"Non riesco a capire le richieste della procura federale :- 2 punti in questa stagione, - 6 punti nella prossima.
Se hanno taroccato la partita con Spezia devono annullare i 3 punti acquisiti con quella partita, se la gara non è stata taroccata, allora nulla. Qui non è responsabilità oggettiva, ma diretta perché il beneficiario dei messaggi di Calaiò non è il giocatore, ma il Parma, in favore del quale lui mandava i messaggi"
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