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Inchiesta Palermo Calcio, la tesi della Procura: “Zamparini, stratagemmi e gestione criminale. Giammarva è parte di un sistema di prestanome…”

Inchiesta Palermo Calcio, la tesi della Procura: “Zamparini, stratagemmi e gestione criminale. Giammarva è parte di un sistema di prestanome…”

Emergono nel dettaglio ulteriori elementi relativi all'indagine della Procura di Palermo in merito alla gestione dei conti del club rosanero che vede tra gli indagati, oltre a Maurizio Zamparini ed alcuni stretti collaboratori, anche l'attuale...

Redazione

L'inchiesta sui conti del Palermo Calcio si infittisce arricchendosi di nuovi ed inquietanti contorni.

La Procura non sembra nutrire particolari dubbi in merito alla tesi accusatoria e le risultanze attuali delle indagini sono illustrate in modo dettagliate sull'edizione odierna de "Il Giornale di Sicilia".

I magistrati rincarano la dose, a pochi giorni del rigetto della richiesta di arresti domiciliari per Maurizio Zamparini, 77 anni, e due suoi stretti collaboratori, Anastasio Morosi e Alessandra Bonometti, di 78 e 56 anni.

Nel registro degli indagati c’e anche il nuovo presidente del Palermo Calcio, Giovanni Giammarva, 60 anni, considerato senza mezzi termini, dai pm che indagano sulla società rosanero, parte di un "sistema artificioso di prestanome" messo in piedi con "pervicacia dallo stesso Zamparini".

La  nuova richiesta del pool di magistrati guidati dal procuratore Francesco Lo Voi e dal suo aggiunto, Salvatore De Luca, è sfociata nel provvedimento di sequestro di un milione 153 mila euro al Palermo e 99 mila a Zamparini.

Adesso la Procura, di fronte al rigetto di una parte delle richieste da parte del Gip, è pronta ricorrere al tribunale del riesame. E su tutta la vicenda pesa l’ombra di una fuga di notizie, che avrebbe indotto Maurizio Zamparini, il 3 maggio, a rassegnare precipitosamente le dimissioni. Cosa che ha fatto venire meno le esigenze cautelari per gli arresti. E, ancora una volta, chi indaga punta il dito su Giammarva.

Ecco uno stralcio di quanto riportato stamane sull'edizione del noto quotidiano regionale.

"Macché nuovo corso..."

"L'indagine della Guardia di Finanza porta i pm a sostenere che la nomina di Giovanni Giammarva alla presidenza del consiglio di amministrazione della Us Citta di Palermo non aveva inaugurato alcun “nuovo corso” nella società che, al contrario di quanto anche pubblicamente palesato da Maurizio Zamparini, non ha in realtà mai abbandonato la gestione criminale già evidenziata dallo stesso Gip Anfuso nella prima ordinanza di rigetto. Lo stesso giudice ribadisce ora che il nuovo presidente è stato «messo al corrente degli stratagemmi finanziari posti in essere dallo Zamparini» e "ha condiviso" con lui gli altri indagati la finalità decettiva e di ostacolo alla vigilanza della Covisoc".

"Gli elementi probatori sono cristallizzati". 

"In generale e per la posizione del nuovo presidente non risultano contestati, né tanto meno emergono concretamente, comportamenti criminosi in epoca successiva al 3 maggio 2018», data in cui Giammarva ha a formalmente assunto le redini amministrative e gestionali della societa".

"La sensazione è che stavolta i pm, che non avevano presentato reclamo contro il no al fallimento e appello contro il rigetto degli arresti, il ricorso lo faranno”.