di Luca Bucceri
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Faggiano (integrale): “Troppo facile cambiare De Zerbi ora. Zamparini? Lui ne capisce. Calciomercato? Ho dei nomi segreti”
Tutte le dichiarazioni del direttore sportivo del Palermo, Daniele Faggiano, intervenuto in conferenza stampa
Il Palermo non cambierà, anzi continuerà a percorrere la strada imboccata a inizio settembre, quando Zamparini decise di scommettere su Roberto De Zerbi.
Questa mattina il presidente Maurizio Zamparini ha rinnovato la fiducia nei confronti del mister bresciano, di pomeriggio è stato il turno del direttore sportivo Daniele Faggiano. "Sono venuto qui in conferenza stampa per dirvi che non siamo abbattuti - premette il dirigente rosanero -. Certo, non ci aspettavamo di soffrire così tanto e di far soffrire così tanto i tifoso. Non è un momento buono per i risultati, ma l'ambiente del Palermo è positivo. Dobbiamo essere uniti come e più di prima, solo così possiamo ottenere i risultati che ci servono, col lavoro del mister e della squadra. Però serve più attenzione. Ieri siamo stati puniti da piccole disattenzioni che ci hanno portato sul 2-0, duro da recuperare in trasferta. Questo è il mio pensiero. Io sono appena arrivato, non ho parlato con nessuno, ma sono convinto tutti la pensino allo stesso modo. Seguiamo tutti il mister. E' normale che chi è tifoso vede soprattutto il risultato, ma io dico che ce la possiamo giocare con le grandi e con le piccole. Ora ci vuole una iniezione di fiducia ed è per questo che sono venuto qui a parlare. Noi ce l'abbiamo la fiducia, ma è normale che solo i risultati possono aiutarci in questo momento".
"Io sono abituato a metterci sempre la faccia. Io sono arrivato prima di De Zerbi, ma penso che adesso la convinzione sia ancora di più di prima. Col lavoro arriveremo. Siamo questi e non mi sentirete parlare di mercato fino al 31 dicembre. La nostra squadra è composta da 25-26 giocatori e cercheremo di parlare il meno possibile di mercato, tutte le chiacchiere che usciranno non saranno sicuramente arrivate da me. Anche gli allenatori di cui si è vociferato, non crediate che siano stati chiamati da noi, al massimo si fanno chiamare, anche a me arrivano i messaggi, è normale in questi casi- ha proseguito Faggiano-. I risultati non ci stanno aiutando, anche numericamente, perché dopo che hai preso 4 gol non è nemmeno facile parlare. Però ieri sullo 0-0 c'era un rigore per noi di cui non si è scritto nulla. Io sul discorso allenatori parlo per me: io non ho chiamato nessuno. Questo è quello che posso dirvi".
Il direttore sportivo poi si è detto positivo nonostante il nervosismo per la situazione in casa rosanero: "E' normale che possiamo e dobbiamo fare meglio. Dopo la partita si vede rabbia, ma si vedeva anche prima. Dobbiamo cercare di stare più attenti, io per primo. Sono arrabbiato, nervoso, ma positivo. Se non fossi positivo non starei qui e nemmeno guarderei gli allenamenti. Se non avessi questa positività che devo trasmettere alla squadra non mi vedreste sorridere. Fare la guerra non ci porta da nessuna parte, nessuno deve avere alibi. Troppo facile cambiare allenatore e dire che la colpa è sempre del presidente o mia: giochiamo tutti per questa squadra. Perché Zamparini dopo 4 sconfitte non caccia De Zerbi? Io sono qui da poco e sto conoscendo adesso Zamparini. Mi sono reso conto che capisce davvero tanto di calcio, studia le partite più di noi, ci fa notare certe situazioni e tanti particolari. Si rende conto che la squadra reagisce".
Tutti uniti per la salvezza- In un momento delicato della stagione, dopo l'ennesima sconfitta della compagine siciliana, Faggiano ha ricordato la compattezza del gruppo in vista dell'obiettivo finale: "Siamo tutti convinti, dai magazzinieri al team manager, dai giocatori all'allenatore. Nessuno deve avere alibi. Chiunque lavora in questa squadra sapeva di dover lottare ogni giorno. Questo vale per il Palermo e per tutte le altre squadre. Non bisogna trovare sempre l'alibi, non è sempre colpa di qualcun'altro, dare le colpe all'ambiente, al direttore sportivo, al presidente. Bisogna credere nel lavoro e vi dico che questa squadra è fatta da uomini, per cui anche chi non ha giocato ieri ha fatto capire di essere con noi. E' una cosa più che importante, fondamentale. Non so quanti gruppi avrebbero fatto lo stesso. Il risultato col Milan può cambiare il destino di De Zerbi? Si chiama Milan e non è mai semplice, però sarei ben felice di far punti coi rossoneri. Abbiamo questa maledizione di aver perso tutte le partite in casa. Noi non abbiamo cercato nessun allenatore e programmo alla giornata, non posso fasciarmi la testa prima di rompermela".
"Fino al 31 non voglio parlare di mercato- ha aggiunto-, non voglio dire se abbiamo lacune o meno. Io ho un gruppo da difendere e al momento non posso dire nulla. Anche se stessi lavorando su qualcosa sul mercato la farei in segreto, altrimenti mi ruberebbero l'idea. E' ovvio che non dico che a gennaio non comprerò nessuno, ma non entro in argomento".
Per raggiungere la salvezza, secondo il ds ex Trapani, servono sicurezza, rabbia e leader in campo, ma anche una dose di fortuna per evitare ancora problemi fisici: "Gli infortuni? Non deve essere un alibi, ce li hanno tutti i guai fisici. E' normale che manchino dei giocatori che nella nostra idea di squadra erano dei titolari, poi tutti nello stesso reparto. Dobbiamo stringere i denti, chi gioca deve fare il massimo, perché se fa bene magari non uscirà più. Forse ieri col Cagliari abbiamo sofferto meno da questo punto di vista, abbiamo reagito dopo aver subito gol. Altre volte avevo visto la squadra più spenta. Su questo comunque stiamo lavorando, anche se non è semplice. In una squadra devono esserci diversi leader, dentro e fuori dal campo. Serve una sicurezza che stiamo cercando di dare a tutti col passare dei giorni. Oggi abbiamo giocatori arrabbiati, non gente contenta. Quindi questo è un buon segno. Guardate Nestorovski, fa la guerra contro tutti ed è solo al primo anno in Italia. E' un ottimo segnale. Mi fa piacere elogiarlo perché è uno positivo, che ci crede e che ha sposato il Palermo al 100%".
"In panchina soffro, vorrei giocare"- Il ds rosanero ci tiene, i tifosi hanno avuto modo di accorgersene nel corso delle ultime partite nelle quali il dirigente del club rosa è stato protagonista con la sua vivacità: "Perché sono stato allontanato dalla panchina? Perché dopo il gol avevano festeggiato per tre minuti, così sono uscito dall'area tecnica per segnalare questa cosa. Già ci avevano avvisati, quindi era una cosa prevista. Io purtroppo in panchina soffro, vorrei giocare io e a volte esagero".
"Io non faccio calcoli, penso sempre a vincere e non voglio fare una classifica a parte. Guardo solo alle quattro partite con zero punti, su questo non ci dormo. Domenica una tra Pescara ed Empoli farà punti, magari entrambe, però dobbiamo pensare solo a noi, non agli altri, cominciare a fare risultati positivi - ha aggiunto Faggiano -. La Serie A più difficile di quello che mi aspettassi? L'avevo già fatta a Siena, in un'altra realtà. Comunque siamo professionisti, sappiamo come sono le categorie e che non sarebbe stata una cosa semplice. Non lo è per nessuno, perché ogni squadra ha i suoi obiettivi, basta guardare cosa succede all'Inter".
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