Raffaello Follieri rompe il silenzio.
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Cessione Palermo, Follieri: “Ecco qual era il mio progetto. Zamparini non ci ha fornito alcun dato, per riaprire la trattativa dovremmo…”
Le dichiarazioni rilasciate dal finanziere foggiano, Raffaello Follieri, dopo la mancata chiusura della trattativa per la cessione del Palermo Calcio con il patron rosanero Maurizio Zamparini
Il finanziere foggiano, nel corso di una lunga intervista concessa a La Repubblica - Palermo, ha deciso dopo circa cinque mesi di trattative di dare la propria versione dei fatti riguardo alla mancata chiusura dell'affare per l'acquisto del Palermo Calcio con il patron del club rosanero, Maurizio Zamparini.
Di seguito un estratto delle dichiarazioni rilasciate dall'imprenditore pugliese nel corso della lunga intervista concessa al quotidiano sopracitato, in cui chiarisce diversi punti di fondamentale importanza nella ricostruzione di quanto accaduto con il numero uno della società siciliana.
"Chad Johnson è il mio banchiere. È socio solo in alcune operazioni e ha scritto la lettera prima di essere parte attiva nell'operazione. Uno dei broker più importanti d'Italia martedì ha incontrato l’avvocato Anania e gli ha annunciato che, una volta finita la due diligence e firmato il pre-contratto, avrebbe fornito delle garanzie fideiussorie per coprire il debito di Alyssa di 22,8 milioni. Queste non sono garanzie? Parlo dopo cinque mesi perché sono stato tirato per i capelli e mi chiedo se possono essere carta straccia la lettera di Podesta, le garanzie di Johnson, le fideiussioni del broker. Quelle azioni (si riferisce anche alle obbligazioni della Effe 1 Limited ndr.) posso convertirle in soldi così come possono non farlo, ma in questa fase nessuno può chiederci un bonifico perché ancora non conosciamo la situazione debitoria del Palermo. Pdo, la compagnia che deve certificare il debito, ancora non ha potuto farlo perché Zamparini non ha fornito i dati da giugno a oggi. Noi non sappiamo cosa c’è dentro il Palermo. Ci può essere di tutto.
Perché non conosciamo la situazione debitoria del Palermo? Questo deve chiederlo a Zamparini. Io dico: fammi veder i debiti e dopo possiamo fare il contratto. Dopo tre giorni facciamo lo scambio delle azioni e la vendita. Chi farebbe un'operazione senza saper cosa c’è dentro una società? Noi volevamo fare una internazionalizzazione e uno sviluppo del marchio del Palermo, lo stadio e il centro sportivo. C'era un piano di sviluppo della squadra e della società e avevamo già speso tanti soldi per farlo. Dall'altra parte non ci è stato concesso nemmeno di vedere i debiti. E allora mi chiedo: perché tutti quelli che si avvicinano al Palermo poi scappano?
La trattativa saltata con il Foggia? Le due cose non c'entrano assolutamente niente. A Foggia siamo andati via perché c’erano delle problematiche legali nelle quali non volevamo entrare. Riaprire la trattativa con Zamparini? A questo punto non credo ci siano le basi. Bisognerebbe superare gli ostacoli e avere fiducia reciproca. Finire la due diligence, firmare un pre-contratto, presentare le garanzie finali e andare al closing. Se lui accettasse, io sarei pronto a chiudere subito l'operazione Palermo".
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