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Cessione Palermo Calcio: film già visto o svolta reale? Zamparini-Ponte-Follieri, tutti i perché. Il gruppo top secret…

Indiscrezioni e trattative relative alla possibile cessione del club rosanero catalizzano l'attenzione generale, relegando in secondo piano il cammino degli uomini di Stellone in campionato. Il ruolo di Ponte e la querelle Zamparini-Follieri:...

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Non c’è modo di metabolizzare il pari interno maturato contro il Venezia. Il turno infrasettimanale del campionato cadetto incombe e per il Palermo di Roberto Stellone è nuovamente tempo di scendere in campo.

Stasera la compagine rosanero sarà infatti di scena allo stadio “Cabassi”, nell’auspicio di riprendersi con gli interessi i due punti lasciati per strada nel match casalingo contro i lagunari.

Nonostante il campionato sia in pieno corso di svolgimento, a catalizzare l’attenzione di media, tifosi e addetti ai lavori è inevitabilmente la questione relativa alla possibile cessione del club di Viale del Fante.

Vicenda che ormai si trascina da tempo immemore.  La storia recente dell’era Zamparini racconta di una stucchevole sequela di abboccamenti, sondaggi, trattative, o presunte tali, poi miseramente naufragate nel momento topico, con tanto di coda velenosa tra le parti all’insegna di comunicati, reciproche accuse e appendici legali. Superfluo ripercorrere la lista copiosa di interlocutori, più o meno credibili, che hanno manifestato il proprio interesse a rilevare le quote di maggioranza del Palermo Calcio. Evoluzione e dinamiche delle varie negoziazioni hanno denotato un percorso sostanzialmente analogo: approccio interlocutorio tra le parti, lettere di intenti, creazione ed annessa registrazione di società veicolo funzionali al compimento dell’operazione,  canonica duediligence,  richiesta di garanzie bancarie da parte del patron friulano in merito alla solidità e disponibilità economica dell’acquirente di turno. Tutti step cadenzati da cronistoria ed approfondimenti a cura dei media specializzati, con tanto di dichiarazioni improntate al perentorio ottimismo da parte del numero uno di Viale del Fante in relazione al buon esito dell’affare. Date e scadenze relative a presunti closing o accordi preliminari che mai hanno trovato riscontro nella realtà. Il nodo MePal e Alyssa, oggetto di attenzione della Procura nell’ambito dell’inchiesta sui conti del club, come vero e proprio rompicapo a detta dei potenziali acquirenti, che lamentano l’impossibilità di avere piena contezza della reale esposizione debitoria della società.

L’assenza di un’offerta ritenuta congrua al valore patrimoniale del club secondo quanto più volte sostenuto dal patron friulano, mai adeguatamente suffragata, dal suo punto di vista, da garanzie bancarie oggettive e tangibili, oltre che da un dettagliato piano di investimenti destinati a potenziamento della squadra e realizzazione delle infrastrutture. Di fronte a questi scogli, con prospettive e orizzonti in antitesi tra le parti, ogni negoziazione è puntualmente naufragata dopo mesi di proclami e investiture, propositi e schermaglie, iter burocratici pachidermici e complessi regolarmente dissolti in un nulla di fatto. Da Cascio e Viola, passando per Baccaglini, fino a Ponte e Follieri, sceneggiature fumose e controverse, accomunate dal medesimo sterile epilogo. Zamparini che sbotta e sbraita contro il potenziale acquirente di turno con il quale si innesca un'aspra contesa a base di comunicati stampa ed appuntamenti in Tribunale. Canovaccio che ha progressivamente eroso, ormai quasi del tutto logorato, pazienza e speranza di quella larga fetta di tifoseria che auspica un repentino passaggio di consegne al vertice del club.

Disillusa, amareggiata, disincantata e delusa. Tanto ammaliata dalla ascesa vertiginosa dal 2004 al 2011, era illuminata della gestione Zamparini costellata da ritorno in A, stagioni di prestigio e parata di stelle in maglia rosanero, approdo in Europa che consacrò l’ingresso del Palermo nell’Olimpo del calcio italiano, quanto sgomenta e mortificata dalle topiche gestionali e programmatiche che hanno sortito due retrocessioni nell’ultimo quinquennio.

Una parte consistente della tifoseria che ha manifestato in modo civile, ma esteso e risoluto, dissenso e biasimo nei confronti dell’attuale proprietà, palesando la propria posizione con l’assenza, giocoforza ed a malincuore, dal “Barbera” destinata a protrarsi finché non si concretizzerà la tanto agognata cessione del club.