Finisce nel peggiore dei modi per l'ex patron del Palermo l'inchiesta portata avanti dalla Procura nei confronti di Maurizio Zamparini.
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Cassazione-Zamparini: l’ex patron rosanero perde la partita contro la Procura. I dettagli
La Corte di Cassazione ha preso la sua decisione definitiva: confermati gli arresti domiciliari per l'ex patron del Palermo Calcio Maurizio Zamparini
L'indagine condotta dai pm Dario Scaletta e Francesca Dessi', dall'aggiunto Salvo de Luca e dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi ha portato alla decisione della Cassazione di disporre gli arresti domiciliari per l'ex proprietario del Palermo Calcio, Maurizio Zamparini, confermando quanto stabilito l'ottobre scorso dal Tribunale del Riesame.
L'inizio delle indagini risale a due anni fa e sono coinvolti, oltre che Maurizio Zamparini, anche il figlio, la segretaria Alessandra Bonometti, cinque professionisti e l'ex presidente della società calcistica Giovanni Giammarva. Le accuse sono, a vario titolo, di falso in bilancio false comunicazioni sociali, ostacolo alle funzioni di vigilanza della Co.Vi.So.C., sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Al Palermo Calcio viene quindi contestato l'illecito amministrativo correlato alle accuse di falso in bilancio e autoriciclaggio nei confonti dell'imprenditore friulano, a causa dell'utilizzo sistematico di Mepal, società che detiene il marchio del Palermo. Zamparini (amministratore di fatto della società) avrebbe messo al sicuro i fondi da una possibile procedura dell'Erario. Inoltre, suddetta società, secondo la tesi della Procura sarebbe stata ceduta ad Alyssa (società lussemburghese) ad un prezzo sovrastimato di 40 milioni, proprio per permettere lo spostamento di denaro e generare una plusvalenza solo virtuale in bilancio. Tra l'altro l'operazione sarebbe stata ritenuta fittizia anche in considerazione del fatto che Alyssa, secondo l'accusa, sarebbe di fatto di proprietà della famiglia Zamparini.
La Procura nei mesi scorsi aveva anche richiesto il fallimento della società US Città di Palermo, ma l'istanza venne respinta dalla sezione fallimentare del Tribunale di Palermo. Successivamente, però, la Procura di Caltanissetta ha aperto un'indagine sui presunti scambi di favori e notizie relative all'esito dell'iter giudiziario tra Giovanni Giammarva (ex presidente del Palermo) ed il giudice fallimentare Giuseppe Sidoti, facente parte del collegio che disse "no" al fallimento. Entrambi sono stati sospesi dall'esercizio delle proprie professioni.
In un primo momento la richiesta di domiciliari per Zamparini fu respinta dal gip che non riteneva necessaria la misura cautelare. Il tutto perché Zamparini aveva, provvidenzialmente, lasciato ogni carica all'interno del club di viale del Fante. Il Riesame ha però ribaltato l'esito ed accolto il ricorso della Procura, verdetto ribadito in Cassazione, ultimo grado di giudizio, che ha confermato gli arresti domiciliari nei confronti dell'ex proprietario della società rosanero. Un altro capitolo fondamentale si scriverà il 14 marzo prossimo quando la Cassazione si esprimerà in merito al provvedimento di sequestro di 50 milioni di euro richiesto dalla Procura ed accolto solo in misura esigua da parte dal gip ( un milione di euro sequestrato in prima istanza e poi dissequestrato) esaminando il ricorso in merito della Procura.
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