Di William Anselmo
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Ballardini, l’allenatore delegittimato
Contro il Verona potrebbe essere la sua ultima partita.
Ballardini ha fatto la fine di molti altri allenatori, arrivati a Palermo con buoni propositi, ma stretti nella morsa dei "consigli" del padrone. O così oppure avanti un altro. E chi rinuncerebbe oggigiorno ad un lavoro ben retribuito? Sulla panchina rosanero oggi poteva esserci un altro allenatore che ci risulta invece abbia gentilmente declinato principalmente perché nel "pour parler" gli sarebbe stato prospettato un progetto tecnico senza alcune pedine importanti. Insomma, alcuni giocatori andavano fatti fuori senza dare troppo nell'occhio. Non se la sarebbe sentita, niente panchina.
Che una situazione del genere si sia verificata anche con l'attuale futuro ex allenatore del Palermo non lo sappiamo, ma ci sono molti elementi che spingono a pensare che Ballardini non goda della fiducia di una parte della squadra. Perché? Gestire un gruppo è cosa forse ancor più difficile che insegnare schemi di gioco e movimenti, così il povero Davide, entrato in punta di piedi nella polveriera, si è trovato in difficoltà nel gestire contemporaneamente squadra e presidente. Moglie felice e botte piena, dove vuoi andare?
In una dinamica di gruppo, come può essere una squadra di calcio, il gruppo fiuta subito se c'è meritocrazia. Se c'è leadership, autonomia nelle decisioni, onestà intellettuale. Loro che stanno in campo lo sanno chi si allena impegnandosi, chi fa tardi la sera per divertirsi, chi non vede l'ora di essere rivenduto al miglio offerente, chi merita di scendere in campo da titolare. Il giocattolo s'è rotto. Anzi, l'hanno rotto. Il gruppo ha fiutato i problemi. Sa che ci sono delle interferenze e che le poche certezze di questa squadra, ovvero i giocatori più d'esperienza, quelli che guadagnano di più, sono destinati ad essere ceduti e "spazio al prossimo ragazzino". Sanno anche che basta poco a Zamparini per esonerare n allenatore.
Ed è in questo modo che si crea un circolo vizioso in cui il presidente decide, l'allenatore esegue, il giocatore si scazza, il tifoso fischia, la domenica si perde e arriva un nuovo allenatore. Punto e a capo.
Ballardini il delegittimato ha scelto di stare totalmente dalla parte del suo datore di lavoro senza preoccuparsi delle conseguenze, e per questo non avrà vita facile nello spogliatoio. A piangerne le spese sarà il Palermo, mentre Zamparini continuerà a cambiare pedine alla ricerca del "guasto", non rendendosi conto che il problema è proprio sotto i suoi occhi...
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