"Potevo andare in panchina Napoli dopo gli Europei, ma ormai avevo rinnovato con la Nazionale".
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Prandelli: “Stavo andando al Napoli, De Laurentiis mi aveva fatto bella proposta. Balotelli? Se vuole, sa essere tra i più forti”
L'intervista al tecnico del Valencia, Cesare Prandelli: "L'impressione è che a volte SuperMario abbia un'idea diversa della sua professione. Credo possa essere considerato tecnicamente uno dei più grandi, ora sta a lui".
Comincia subito con un retroscena l'intervista rilasciata da Cesare Prandelli, attuale allenatore del Valencia, ai microfoni di SkySport. "Avevo avuto contatti con De Laurentiis, cercavano un allenatore e mi avevano fatto una bella proposta. Ma è ormai passato, ora si è aperta un'altra porta". La porta del Valencia: altra cultura, altro calcio. "In Italia c'è una pressione forte, qui sono rispettosi. E c'è cultura del gioco, non del risultato. Dopo anche una serie di sconfitte mi raccontano che la gente continua ad amarti, sempre con rispetto - ha proseguito l'ex commissario tecnico della Nazionale Italiana, intervenuto a 'L'Originale' -. Da anni sono convinto che dobbiamo avvicinare la gente al calcio, confrontandoci con le persone. Oggi giocatori e dirigenti tendono ad allontanarsi dalla vita di tutti i giorni, normale che poi magari questo distacco si trasformi in astio. Valencia è una città che accoglie bene le differenze culturali, la gente ama vivere qui. La panchina mi mancava, ma non voglio parlare ora di progetto. Voglio solo parlare di calcio, anche con la dirigenza qui a Valencia. Sono andato dal presidente a Singapore anche per discutere di questi aspetti, e ho avuto l'appoggio totale. Abbiamo giocatori interessanti e giovani, mi piace". Giovane lo era anche Mario Balotelli: che futuro per SuperMario al Nizza? "Dipende da quello che vuole fare, sono convinto possa essere tra i più forti del mondo. Ma deve cambiare negli atteggiamenti e nella dedizione. L'impressione è che tante volte - prosegue Prandelli - abbia un'idea diversa della sua professione. Credo possa essere considerato tecnicamente uno dei più grandi, ora sta a lui".
Chiosa finale sull'argomento del giorno: la sconfitta inaspettata del Napoli contro il Besiktas di fronte al pubblico del San Paolo. "Stimo Sarri, così come Gabbiadini. Manolo mi sta a cuore, l'ho fatto debuttare in nazionale. Il suo ruolo non saprei dirlo nemmeno io, l'ho messo da punta centrale, ma poi ha giocato da esterno e da seconda punta - ha spiegato Prandelli -. Ha avuto una leggera crisi da quel punto di vista, anche perché, diciamolo, non è normale che se ne parli da sei anni".
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