Mario Sconcerti analizza la vittoria ottenuta dalla Juventus che, superando per 3-0 l'Atletico Madrid, ha conquistato i quarti di finale.
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Juventus-Atletico Madrid, l’analisi di Sconcerti: “Partita telecomandata da Allegri, Bernardeschi grande ispiratore e CR7 super”
Il noto giornalista esalta la prestazione dei bianconeri che hanno asfaltato i colchoneros grazie anche alla tripletta di Cristiano Ronaldo
Il noto giornalista e opinionista della Rai, attraverso le colonne de "Il Corriere della Sera", ha commentato la sfida dell'Allianz Stadium.
"Una grande vittoria quasi guidata con la mano da Allegri, una squadra inventata che ha letteralmente annullato l’avversario, colpito quasi nell'intelletto, stordito, inconsapevole di cosa continuava ad accadere. Una Juve da qualunque impresa europea, la Juve che era stata costruita e che ha voluto ritrovarsi all'improvviso quasi con violenza. Due i nomi sul campo, Ronaldo e Bernardeschi, eccezionale il primo per tutta la partita ma soprattutto nell'elevazione sui gol. Mai visto uno così agile e così potente allo stesso modo, una spinta verso l’alto così leggera e decisiva. Ma Bernardeschi è stato il grande ispiratore, forse qualcosa di più e di diverso, forse un nuovo campione. Un giocatore di forza e dribbling che ha corso in ogni spazio giocando alla fine sempre per gli altri. L’attaccante universale su cui ricostruire davvero un destino anche per l’Italia. Infine Allegri. Non credo che i suoi contestatori fossero la maggioranza, il calcio ha una logica che non può essere messa in mano solo alla rabbia. Allegri è un grande allenatore, dovrebbero saperlo gli juventini per primi. L’Atletico non c’è mai stato, non ha mai tirato in porta. Una prestazione imbarazzante per una squadra che aveva vinto con evidenza all'andata. Un dominio psicologico del fattore campo da vecchi tempi, prima del possesso palla. Poi Ronaldo. Ho finito gli aggettivi, è impressionante la facilità con cui mette insieme velocità e potenza. Stasera si è pagato buona parte dell’ingaggio solo con i due stacchi di testa, lievi e inverosimili".
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